La Terra verrà colpita da un meteorite tra il 22 e il 28 settembre ???


 la tesi choc di una università inglese

 

LONDRA – “La Terra potrebbe essere spazzata via da un meteorite tra meno di una settimana“. La tesi choc proviene da un gruppo di scienziati coordinati dal professor Robert Walsh, direttore esecutivo della ricerca alla University of Central Lancashire, nel Regno Unito.

Come riporta il Mirror, lo studioso sostiene che ci potrebbe essere un pericolo imminente per il nostro pianeta e dunque per le nostre vite.

La ricerca non fissa esattamente la data della presunta apocalisse, che però secondo i ricercatori potrebbe avvenire tra il 22 e il 28 settembre. In quei giorni la Terra infatti potrebbe essere soggetta a una pioggia di meteoriti, terremoti e tnunami.

Secondo il professor Walsh il pericolo sarebbe reale, dal momento che nel corso dei millenni il nostro pianeta sarebbe stato colpito più volte da meteoriti giganti. Come quello che avrebbe causato l’estinzione dei dinosauri.

Non è tutto. Il docente inglese ricorda anche l’asteroide che cadde in Siberia nel 2013, dando vita a uno spettacolo senza precedenti.

Tuttavia alla Nasa non sono affatto d’accordo con la teoria del professor Walsh. Anzi. Smentiscono le previsioni di apocalisse, affermando che se nelle vicinanze ci fosse davvero un asteroide talmente grande da distruggere la Terra, gli strumenti lo avrebbero già rilevato. Come dire, pericolo scampato. Si spera.

fonte: http://www.ilmattino.it/

Lo Shuttle segreto del Pentagono, X-37B, rientra dopo 2 anni


Venerdì 17 ottobre alle 18:24 ora italiana è atterrata, presso la base militare di Vandenberg, in California, una delle missioni spaziali più segrete di sempre. Si tratta dell’ X-37 B, una versione in miniatura e senza equipaggio dello Shuttle, che è in orbita attorno alla Terra dall’11 dicembre 2012. In totale ha volato per 675 giorni, un record.

TOP SECRET. Che cosa abbia fatto lassù negli ultimi 2 anni resta un mistero. Ufficialmente il velivolo è un OTV, un Orbital Test Veichle, che la NASA avrebbe impiegato per testare nuove tecnologie. Quali? Non è dato saperlo. «La missione è top secret» ha dichiarato a Business Week il capitano Chris Hoyler, uno dei portavoce della US Air Force.

X-37B

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Lungo circa 9 metri e alto 3, l’X-37B è stato fabbricato dalla Boeing in collaborazione con la NASA, con la US Air Force e con la DARPA, l’agenzia della Difesa che si occupa di progetti speciali. Nel sito della Boeing si legge che il velivolo ha l’obiettivo di esplorare tecnologie utili alla realizzazione di veicoli spaziali riutilizzabili da impiegare in missioni di supporto a  lunga durata.

 

fonte: http://www.focus.it/

La Nasa è sicura: non siamo soli nell’universo


kepler earth

 

Grazie ai nuovi dati e ai nuovi telescopi, entro massimo vent’anni gli astronomi potrebbero annunciare la svolta. “Non siamo soli nell’universo”.

Nel 2018 verrà lanciato il James Webb Space Telescope, la cui missione è quella di andare a caccia di altri pianeti

NEW YORK (WSI) –

È altamente improbabile che gli esseri umani siano soli nell’universo.

Gli esperti della NASA hanno messo in chiaro le cose, dichiarando che siamo molto vicini ad una svolta epocale nella centenaria ricerca sulla vita aliena.

Secondo l’ Huffington Post  la svolta potrebbe esserci già nei prossimi due decenni, ma andiamo con ordine.
Lunedì scorso la Nasa, presso la sede della stessa agenzia a Washington, ha tenuto una conferenza dove gli astronomi hanno affermato come i recenti progressi nella tecnologia dei telescopi spaziali confermino il sospetto che non siamo soli.
Gli esperti hanno messo in luce come la ricerca su pianeti simili al nostro stia proseguendo con ottimi risultati (essendone stati trovati parecchi),
“Penso che nei prossimi 20 anni scopriremo che ci sono altre forme di vita nell’universo”, ha detto l’astronomo Kevin Hand, e anche l’amministratore della Nasa,

Charles Bolden gli ha fatto eco: “È altamente improbabile, nella vastità illimitata dell’universo, che noi esseri umani siamo soli”.

Va ricordato che proprio quest’anno il Kepler Space Telescope ha raccolto dati su un pianeta simile alla Terra, Kepler-186F, nella “zona abitabile” di un’altra stella.
Ora gli occhi sono tutti puntati sul 2018.

In quell’anno infatti verrà lanciato il James Webb Space Telescope, la cui missione è quella di andare a caccia di altri pianeti. Il nuovo apparecchio è stato progettato per studiare e analizzare le luci a infrarossi, rendendo più facile individuare pianeti extrasolari.

fonte :  http://dinai.weebly.com/

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Verso la Terra misterioso asteroide con una piramide nera


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il satellite canadese NEOSSat ha fotografato un oggetto misterioso sull’asteroide 101955 (1999 RQ36):

nell’immagine si possono distinguere 4 facce e una cima a punta, in altre parole una piramide.

Su uno dei lati della piramide si distingue una fonte di luce a forma rettangolare,

che gli ufologi considerano un oblò.

Secondo loro la piramide non è nient’altro che un veicolo di trasporto alieno.

A sostegno di questa teoria affermano che la piramide e le altre aree dell’asteroide sono significativamente diverse per colore.

L’asteroide si sta dirigendo verso la Terra e si avvicinerà nel 2182.

La NASA ritiene che questo corpo cosmico sia uno dei più pericolosi per il nostro pianeta.

 

Fonte:

 http://italian.ruvr.ru/news/2014_07_14/Verso-la-Terra-misterioso-asteroide-con-una-piramide-nera-9162/

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Le previsioni climatiche sul pianeta terra


In questo annuncio da parte della corrotta amministrazione statunitense in collusione con il loro dipartimento del governo ombra F.E.M.A. è un omaggio mortifero per quello che verrà scatenato agli americani per la prossima stagione. Grazie alla formidabile HAARP/EMF e la consapevolezza tecnologica delle scie chimiche e con il monitoraggio da parte della comunità alternativa saremo in grado di individuare in sintesi le armi della geo-ingegneria, armi climatiche in uso più che mai quest’anno, in grado di fornire un sistema precoce di allarme.
In sintesi, saranno in grado naturalmente di assicurarsi tempeste devastanti che potrebbero accadere anche ora, facciamo in modo da tenere gli occhi aperti.
Le loro false “previsione” (QUI il video), e tutto a causa delle “emissioni di carbonio”, naturalmente, incolpando quello che la natura e l’umanità produce naturalmente ed è di vitale importanza per la vita sul nostro pianeta.

Ancora più strano è fatto che il canale meteo, di proprietà e manipolato da società statali, compreso il NOAA, prevede una stagione di catastrofici uragani, mentre il TWC (un canale TV via cavo che opera in 29 paesi) citano gli effetti del riscaldamento di El Niño nel Pacifico.
  
Nota bene che la corrente dei venti generati da El Niño dovrebbe normalmente moderare il clima. Questi sono i tipi di correnti, come la corrente a getto, sono in grado di guidare utilizzando la tecnologia per il controllo del tempo. Se le cose non dovessero andare come previsto, potrebbero benissimo essere utilizzati i flussi naturali, facendole convergere con correnti manipolate da altrove, che solitamente vengono effettuate su grandi centri abitati, come hanno fatto molte volte prima.


La loro continua aggressione è fatta in modo per dare l’allarme. 

Obama avverte di uragani devastanti 
e del cambiamento climatico
Pur essendo informato dai funzionari del quartier generale della Federal Emergency Management Agency (FEMA), Obama, ha esortato il pubblico a prepararsi ora per la stagione degli uragani di quest’anno.

“Obama ha detto: i cambiamenti che stiamo vedendo sul nostro clima, significa che, purtroppo, come le tempeste di sabbia potrebbero finire per essere più comuni e più devastanti.
 
“Inoltre ha aggiunto: è per questo che ci stiamo prodigando e, ad affrontare i pericoli di inquinamento da anidride carbonica che hanno contribuito a causare questo cambiamento climatico e il riscaldamento globale. E’ per questo motivo, che siamo così preparati, con l’aiuto di reparti formidabili, pensando a come possiamo costruire un’infrastruttura più elastica”. (fonte)

Un’altra “infrastruttura elastica” come tutti sappiamo è una neo-lingua orwelliana per azioni e controlli più draconiani. La tesi è che si potrebbe anche iniziare a istituirne una prima del tempo.

Ecco cosa è la F.E.M.A.

La FEMA è praticamente il riassunto di quelli che costituiscono le “forze oscure”, istituendo campi di internamento nei quali hanno abusato e devastato ogni post-catastrofe ad oggi. Per i più di voi questa ricerca è nuova. Puoi iniziare QUI sulla FEMA e il governo ombra e QUI per geo-ingegneria e QUI sull’uso delle armi meteorologiche. E’ la stessa implementazione come l’Agenda 21 per rendere più morbido il territorio e concentrare le popolazioni in gruppi controllabili, portando a conoscenza con False flag, la tesi dell’ingegneria delle catastrofi e, farle apparire “naturali” e/o “spontanee” fuori controllo e per rendere la popolazione (inconsapevole) chiedendo disperatamente aiuto al governo … il quale si dimostrerà molto felice di esaudire qualunque desiderio che li porti affondo.

by Zen Gardner 
ZenGardner.com

L’Antartide si sta frantumando: l’allarme della Nasa


Lo scioglimento dei ghiacci in Antartide ha superato il punto di non ritorno, la calotta glaciale occidentale antartica (Wais, Western Antarctic Ice Sheet) sta collassando e, se il fenomeno dovesse allargarsi a tutta l’area, i mari salirebbero fino a 4 metri nei prossimi secoli.

Non è la prima volta che si legge un allarme sul riscaldamento globale, questa volta a suonarlo sono due pesci molto grossi: la NASA insieme all’Università della California con uno studio pubblicato su Geophysical Research Letters, e i ricercatori dell’università di Washington, che hanno pubblicato il loro studio sulla rivista Science. Come si legge sul sito del Jet Propulsion Laboratory della NASA non c’è più niente da fare per fermare il ghiacciaio dallo scioglimento nel mare.

Quello di cui si parla in entrambi i casi è il ghiacciaio Thwaites, lungo la costa di Amusden, che è il cardine dell’intero sistema Wais. Qui i ghiacci “si stanno sciogliendo più velocemente di quanto la maggior parte degli scienziati avesse previsto” e ormai “il collasso di questo settore dell’Antartide occidentale sembra inarrestabile” spiega Eric Rignot, ricercatore del JPL.

Non solo: quando questo ghiacciaio sarà scomparso il collasso si propagherà alle aree adiacenti, minando gran parte della calotta che ricopre l’Antartide occidentale.

Gli scienziati hanno valutato tre elementi principali: i cambiamenti nella velocità di flusso dei ghiacci verso il mare, le porzioni di ghiacciaio che galleggiano sull’acqua marina, la pendenza del terreno che reclina verso il mare e la sua profondità sotto al livello del mare. Questo perché i ghiacciai hanno l’estremità a galla sul mare. Il punto in cui un ghiacciaio perde il contatto con la terra è chiamato linea di messa a terra. Quasi tutti gli scioglimenti dei ghiacciai si verificano sul lato inferiore oltre la linea di terra, nella sezione galleggiante sull’acqua di mare. L’innalzamento della temperatura del mare sembra quindi la prima causa dello scioglimento.

Nell’area monitorata però il ghiaccio era un tempo saldamente appoggiato al fondo, ora galleggia, a indicazione che l’acqua sta erodendo il ghiacciaio dal basso. Un processo lungo, che finora è progredito con una velocità piuttosto modesta, ma che tra 200-500 anni accelererà in modo repentino, fino a erodere le aree più interne.

Il ghiacciao Thwaites si scioglie in mare

Cosa c’entra la NASA? Fra il 1992 e il 2011 l’agenzia spaziale statunitense ha registrato le rilevazioni dello European Earth Remote Sensing (ERS-1 e -2) proprio per mappare la linea di arretramento del ghiacciaio, mediante una tecnica chiamata interferometria radar, che permette agli scienziati di misurare con una precisione di pochi millimetri il movimento della superficie. I ghiacciai infatti si muovono orizzontalmente scorrendo a valle, e le loro porzioni galleggianti oscillano verticalmente al cambiare delle maree. Per conferma sono state poi fatte rilevazioni con l’Operation IceBridge della NASA, una flotta di aerei con a bordo la più sofisticata suite di strumenti scientifici mai assemblati per rilevare le variazioni di spessore dei ghiacciai, delle calotte polari e dei ghiacci marini.

Il risultato è che “il crollo di questo settore dell’Antartide occidentale sembra inarrestabile, e il fatto che il ritiro [dei ghiacci, N.d.R.] avvenga simultaneamente su un ampio settore suggerisce che il tutto sia stato innescato da una causa comune, come ad esempio un aumento della temperatura dell’oceano sotto alle sezioni galleggianti dei ghiacciai. A questo punto, la fine di questo settore sembra inevitabile“.

La NASA ha fatto sapere che, vista la situazione e l’importanza di questo ghiacciaio, continuerà a monitorare l’evoluzione da vicino per il prossimo anno. Probabilmente aveva ragione Stephen Hawking: dobbiamo muoverci a trovare un Pianeta si cui scappare. Intanto perché non impegnarci tutti per inquinare meno? Nel nostro piccolo sembra inutile, ma forse è il caso di iniziare a ragionare su scala globale.

 

fonte: http://www.tomshw.it/cont/news/allarme-ghiacci-in-antartide-scioglimento-inevitabile/56048/1.html

Luna: Nasa, missione Ladee e misteriosi raggi crepuscolari


Il 6 settembre, la Nasa ha lanciato il veicolo Ladee (Lunar Atmosphere and Dust Environment Explorer) per indagare sui misteri dell’atmosfera lunare; in particolare, quei raggi di luce crepuscolare osservati dagli equipaggi delle missioni

Apollo 8, 10, 15 e 17 una decina di secondi prima dell’alba e del tramonto lunare.

Sulla Terra, vediamo raggi crepuscolari ogni volta che la luce del Sole penetra fra le nuvole della sera e nella foschia.

Sulla Luna, questi raggi non dovrebbero vedersi. “La Luna ha ancora un’atmosfera, anche se molto piu’ tenue della nostra”, ha spiegato Richard Elphic, scienziato responsabile di Ladee. “E’ una miscela impalpabile – ha continuato – di argon-40 che filtra dal terreno a causa del decadimento radioattivo dell’interno del satellite, oltre a elio, sodio, potassio. E’ mille miliardi meno densa di quella della Terra e nessun gas e’ presente in quantita’ sufficiente a spiegare i raggi crepuscolari”.

Il tassello mancante di questo puzzle potrebbe essere la polvere: quando la luce del Sole cade sulla Luna, le radiazioni Uv elettrificano il terriccio non protetto e forse fanno salire verso l’alto i granelli di polvere lunare, che vanno a incontrare i gas gia’ presenti; questo potrebbe spiegare i raggi crepuscolari visti dagli astronauti

Frequenti terremoti si abbattono in tutto il mondo


Sono state rilevate anomalie atmosferiche prima di grandi terremoti

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Il numero di terremoti che in questi giorni si stanno verificando in disparate località del mondo è davvero da record. Alcuni scienziati teorizzano una correlazione con anomalie atmosferiche rilevate prima di grandi terremoti. Qualche giorno prima del devastante terremoto in Giappone, infatti, sono aumentate drasticamente le emissioni di raggi infrarossi sopra l’epicentro.

Negli ultimi anni, diverse squadre hanno istituito stazioni di monitoraggio atmosferico in zone sismiche e lo scorso anno sono stati esaminati alcuni dati provenienti dal veicolo spazialeDemeter” che mostravano un aumento significativo dei segnali radio a bassa frequenza durante il terremoto di magnitudo 7 avvenuto ad Haiti nel gennaio 2010.

Lo scienziato Dimitar Ouzounov presso il NASA Goddard Space Flight Center nel Maryland, insieme ad altri colleghi, ha presentato i dati del terremoto che ha devastato il Giappone l’11 marzo.

Si tratta di risultati preliminari ma comunque sbalorditivi. Prima del terremoto, nella ionosfera, sarebbe cresciuta enormemente la concentrazione di energia elettrica, sopra l’epicentro, raggiungendo il picco massimo tre giorni prima del terremoto.

Allo stesso tempo, le osservazioni satellitari avrebbero inoltre mostrato un notevole aumento delle emissioni di raggi infrarossi, sempre sopra l’epicentro, che avrebbero raggiunto un picco nelle ore antecedenti il terremoto. In altre parole,l’atmosfera si stava riscaldando.
L’idea è che nei giorni che precedono un forte terremoto, vi sia un aumento della quantità di radon. La radioattività di questo gas ionizza l’aria su larga scala e questo ha un certo numero di effetti. Poiché le molecole d’acqua sono attratte dagli ioni in aria, la ionizzazione innesca la formazione di condensa su larga scala. Ma il processo di condensazione rilascia anche il calore ed è questo che provoca le emissioni di raggi infrarossi.

“I nostri primi risultati mostrano che l’8 marzo un rapido aumento della radiazione infrarossa emessa è stata osservata dai dati satellitari”.

Queste emissioni hanno effetto nella ionosfera e modificano il suo contenuto. L’atmosfera, la litosfera e la ionosfera sono legate tra loro; questa anomalia può essere misurata anche quando solamente una di loro risulta alterata. La questione è in che misura le nuove prove sostengono questo concetto.

Il terremoto in Giappone è il più grande che abbia mai colpito l’isola in tempi moderni e che certamente risulta essere tra i più studiati ma come già ripetuto, si tratta per ora di risultati preliminari.

I Poli magnetici starebbero per invertirsi?

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La notizia è stata di recente pubblicata sul sito del Bgs, ovvero il British Geological Survey.

Ricercatori della British Geological Survey in base alle loro indagini scientifiche sostengono che i poli magnetici della terra sarebbero in procinto di invertirsi; ne danno notizia sul sito Bgs, portale del medesimo centro di ricerca. I ricercatori hanno adottato misure di controllo al fine di monitorare ininterrottamente tale processo mediante l’installazione di un Osservatorio Magnetico nel sud dell stato della Georgia, Stati Uniti, che monitora la SAA, ovvero la South Atlantic Anomaly (Anomalia del Sud Atlantico), una regione terrestre particolare ad alta intensità di radiazioni di particelle provenienti dallo  spazio che rappresentano un pericolo per satelliti, navi spaziali e aeromobili proprio perchè lo scudo del campo magnetico terrestre si presenta insolitamente più debole in quest’area rispetto al resto del pianeta, e, a attraverso questo studio si cercherà perciò di comprendere i meccanismi che causano questa carenza di “difesa” nello scudo terrestre.

In questa anomalia quindi, le radiazioni provenienti dallo spazio profondo penetrano direttamente nell’atmosfera della Terra, e secondo Jean-Pierre Valet supervisore della ricerca sull’inversione geomagnetica presso l’Institute of Earth Physics di Parigi afferma: “Uno dei cambiamenti più drammatici che potrebbero verificarsi con un’inversione dei poli sarebbe l’affievolimento dell’intensità dello scudo”.

La prova che i poli magnetici sono in spostamento l’ ha rilevato proprio L’Osservatorio Magnetico nel sud della Georgia che ha osservato la SAA in estensione e nello specifico si sta estendendo verso ovest.

Questa per i ricercatori del Bgs potrebbe essere la prova che il campo magnetico della Terra si stia invertendo; e altresì non sanno quale possibile scenario potrà prefigurarsi sul pianeta ad inversione avvenuta.

Indizi ci arrivano dal remoto passato del nostro pianeta. L’ultima inversione avvenne 800 mila anni or sono e la terra fu investita da repentini cambiamenti climatici nonchè dall’estinzione di diverse specie animali. Ma dopo un certo tempo il campo magnetico si ri-stabilizzò fino a come lo conosciamo noi oggi.

“Anche se il campo dovesse diventare molto debole, sulla superficie terrestre siamo protetti dalle radiazioni atmosferiche. Allo stesso modo, come non vediamo e percepiamo la presenza del campo geomagnetico ora, è possibile che potremmo non accorgerci di alcun cambiamento significativo dopo l’inversione”,

afferma Monika Korte, direttore scientifico del Niemegk Geomagnetic Observatory al GFZ di Potsdam, in Germania.

Gli scienziati del Bgs vanno avanti nelle loro ricerche nella South Atlantic Anomaly coscienti del fatto che aree come questa possono fornire importanti risposte e significative interpretazioni sul processo di inversione magnetica dei poli terrestri e del suo impatto sull’ecosistema.

fonti:   technologyreview.com –  nextme.it

Grosso meteorite tra Usa e Canada. Conferma dalla Nasa


 

filmato catturato dalle telecamere di sicurezza della ditta “Hopkins Automotive” a Salisbury, Maryland.

Un grosso meteorite sui cieli degli Stati Uniti, al confine del Canada. Il fenomeno, visibile anche a occhio nudo e immortalato da una videocamera, è stato confermato dalla Nasa

L’episodio è stato localizzato nei pressi della costa orientale americana.

All’ American Meteor Society sono arrivate decine e decine di segnalazioni migliaia di account Facebook e twitter impazziscono.

L’episodio, stando ai testimoni, sarebbe stato corredato anche di un forte rumore.

Secondo la Nasa, si tratterebbe di un evento “unico”. Esclusa l’ipotesi della pioggia di meteoriti.

Asteroide 2012 DA14, attenzione al 15 febbraio. La Nasa: “è più pericoloso del previsto, rischia di colpire i satelliti”


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La settimana prossima un piccolo asteroide passera’ vicino alla Terra, senza rischi di impatto con il nostro pianeta. Lo ha reso noto la Nasa, illustrando tutti i dettagli su quest’evento astronomico .

Il corpo celeste, denominato 2012 DA14, e’stato scoperto l’anno scorso da un gruppo di astronomi amatoriali in Spagna. Ha il diametro di 46 metri, piu’ o meno quanto una piscina olimpionica.

Esattamente il 15 febbraio passera’ alla distanza minima dalla Terra, pari a circa 27,520 km.

Si tratta dell”incontro’ piu’ ravvicinato da quando gli scienziati monitorano costantemente il movimento degli asteroidi, circa 15 anni fa.

Arrivera’ a una distanza di circa 800 km dai satelliti tv e da quelli usati per le previsioni del tempo.

Il momento in cui sara’ piu’ vicina alla Terra sara’ esattamente alle 14:24 ora della East Coast, le 20:24 in Italia.

Quindi di giorno negli States, ma di sera e di notte in Europa, Asia e Australia, dove schiere di astrofili armati di telescopio cercheranno di scorgerlo nel cielo.

Per la cronaca, l’ultimo asteroide che ha colpito la terra risale al 1908, quando un corpo celeste cadde’ sulla Siberia, abbattendo migliaia gli alberi nel raggio di 2.150 km quadrati.

Statisticamente la probabilita’ che un corpo celeste della dimensione di 2012 DA14 colpisca la Terra è pari a una volta ogni 1.200 anni.

Nella conferenza di ieri sera, gli esperti della NASA hanno però spiegato che quest’asteroide è più pericoloso del previsto, non tanto per la Terra in modo diretto, quanto per i satelliti meteorologici e televisivi, in quanto passerà a distanza estremamente ravvicinata dagli stessi.