Area del Pollino, nel nord della Calabria, vicino al confine con la Basilicata, da un anno trema la terra quasi 550 volte. Scosse solitamente di bassa entità, ma anche medie-alte, come quelle che hanno colpito l’area stamani alle 4 e che hanno fatto segnare una magnitudo di 4.3 e magnitudo 3.2.
Il continuo ripetersi dei fenomeni sismici ha fatto salire alle stelle la tensione tra gli amministratori e gli abitanti della zona, che in più di un’occasione si sono riversati per le strade.
Una scena che si è ripetuta anche la notte scorsa. In centinaia, tra Castrovillari, Morano e Frascineto, i comuni in cui il sisma è stato avvertito più distintamente, hanno abbandonato le loro case in pigiama correndo verso spazi aperti per la paura di crolli.
Dopo la scossa, in molti hanno preferito continuare a trascorrere la notte all’aperto piuttosto che fare ritorno nelle proprie abitazioni. Non sono segnalate vittime o feriti, ma le scosse di oggi hanno provocato la caduta di frammenti del cornicione del campanile della chiesa della Maddalena oltre ad una crepa su una delle colonne.
Ma non è solo il Pollino ad essere interessato dallo sciame sismico, nella zona più a sud della provincia di Cosenza, comuni come San Fili, San Marco Argentano, Rende, San Vincenzo La Costa, Montalto Uffugo, Lattarico e Cavallerizzo di Cerzeto,si verificano scosse che vanno avanti da un anno.